Sense of Place: connecting experiences


Stiamo ripartendo. Un po’ alla volta, con gradualità e cautela stanno riaprendo le diverse attività. Sembra difficile riuscire a immaginare di organizzare nuovamente un evento, di sognare nuovi viaggi, nuovi momenti in cui ci ritroveremo insieme, in tanti, in folle abbraccianti.

E proprio per questo, progettare il futuro sarà quanto mai importante soprattutto per quanto riguarda i momenti collettivi. Nell’ultimo anno, molti di noi hanno sperimentato i dolori e le gioie collettive di lavorare da casa, in viaggio e praticamente ovunque, tranne che in ufficio. Alcuni grandi nomi del settore tecnologico stanno già portando dei cambiamenti nel loro approccio.

Aziende come Google e Spotify stanno integrando elementi più accoglienti e orientati al benessere nelle loro soluzioni di design, come nuovi sistemi audio e layout che imitano l’ambiente domestico. Non c’è dubbio che i prossimi mesi (e anni) offriranno uno spazio fertile per imprese e lavoratori per ridefinire in modo collaborativo il “futuro del lavoro” attraverso un design dell’home office più maturo e pensato, l’introduzione di comfort e intimità nel lessico dello spazio ufficio, nuovi paradigmi di lavoro flessibile e il ripensamento delle modalità dello stare insieme. Mi ha colpito molto la dichiarazione rilasciata da Tim Cook, il Ceo di Apple:

“Nonostante quello che siamo riusciti a fare mentre eravamo a distanza, la verità è che abbiamo perso qualcosa di essenziale in questo ultimo anno: noi stessi. Le videoconferenze hanno accorciato le distanze tra noi, di sicuro, ma ci sono cose che semplicemente non possiamo replicare. So che non sono l’unico a cui mancano il brusio dell’attività, l’energia, la creatività e la collaborazione nei nostri incontri di persona e il senso di comunità che abbiamo costruito”

Oggi i nostri clienti ci chiedono di aiutarli a reimmaginare un “senso dello stare insieme e del luogo”. Noi stessi come Wyde ci siamo trovati a lottare con le stesse domande ben prima della pandemia. La nostra comunità è sparsa sul territorio: Milano, Londra, Bruxelles, Roma, Macerata, il Lago Maggiore… La sfida è stata sempre quella di creare “un senso del luogo” , un’esperienza umana che al distanziamento fisico unisse una prossimità sociale.

In Wyde non crediamo che tutto sarà o ritornerà come prima e -a dire la verità- nemmeno lo vogliamo. Se c’è un’espressione che non amiamo è proprio “new normal”. Perché, avendo sperimentato che le cose potrebbero essere diverse, speriamo che cambi anche il desiderio di divertirsi, di incontrarsi, di parlarsi, di condividere, pensare al nuovo.

I nostri clienti ci stanno chiamando e la richiesta parte dalle stesse premesse: unire le persone per creare connessioni, ricordi e significati in uno spazio, in un tempo, in un luogo. Stare insieme. Li chiamavamo team building qualche tempo fa. Ora dobbiamo pensare ad un nuovo modo non solo di chiamarli, ma anche di progettarli.

Già nel periodo pre-covid stavamo molto attenti a selezionare luoghi che andassero oltre i tradizionali centri congressi o hotel per aiutare i partecipanti ad avere “un senso del luogo”. Le neuroscienze hanno identificato nell’ippocampo delle “cellule luogo”, che immagazzinano ricordi di luoghi specifici, e delle “cellule griglia”, che orchestrano questi ricordi in modi che ci permettono di orientarci. In altre parole, se si adotta una prospettiva neurologica, il senso del luogo è simultaneamente nel mondo e nel cervello. Richiede un’attenzione sia all’ambiente, sia all’esperienza. I nostri sensi rispondono ai luoghi e i luoghi sono influenzati da come li percepiamo.

 

Nel libro “Sense of a Place” otto etnografi esplorano ed evocano, in maniera molto poetica, i modi in cui le persone sperimentano, esprimono, immaginano e conoscono i luoghi in cui vivono. Più recentemente, uno studio dell’Università Cattolica ha parlato di placeness: l’uso della videoconferenza può generare un senso di assenza di luogo che ha un impatto diretto sulla nostra memoria episodica, sulla nostra identità personale e professionale, e aumenta il rischio di burnout.

I luoghi fisici, secondo noi, avranno ancora di più il ruolo fondamentale di supportare la capacità di immaginazione, che non significa fantasticare, ma usare a pieno le abilità cognitive che hanno permesso alla nostra specie di usare i periodi di crisi per moltiplicare le occasioni di elaborare soluzioni creative del tutto impreviste.

All’idea di quello che ci aspetta provo un leggero tremore, uno sfarfallare di contraddizioni nello stomaco, la cauta prudenza legata al fare le cose in sicurezza e l’energia che porterà il vedersi di nuovo insieme e a capire come andare avanti. Ecco sei luoghi che mi hanno aiutato ad immaginare un mondo diverso, e che spero possano essere di ispirazione a coloro che dovranno pensare, progettare e connettersi con il proprio futuro, magari insieme al proprio team.

 

I miei 6 luoghi per la ri-connessione

Fienile Fluò

Fieniel Fluò

Uno degli ultimi incontri in presenza con la nostra comunità si è tenuto presso il Fienile Fluò, sulle colline bolognesi. E stato lì che abbiamo messo le basi per la nostra identità. Un luogo immerso nel verde, dove il silenzio riempie gli spazi tra le parole e gli animi si pacificano.

 

Biennale di Venezia

 

Riapertura significa anche ritorno all’arte. Il tema della Biennale di Venezia 2021 incontra una domanda quanto mai attuale nei nostri giorni: How will we live together? Qui trova dimora un mondo sempre più attento ai cambiamenti climatici, alle sensibilità sociali e, soprattutto, sulla via del risveglio da una pandemia globale, un mondo che ha tutta la necessità di sapere come vivremo su questo pianeta nel futuro.

 

Eremito Hotel

 

Un luogo unico, un eremo laico dove rilassarsi e rigenerarsi, lontano dai rumori della quotidianità, in un maestoso isolamento di fronte alla Riserva della Biosfera (Unesco). L’esperienza che si vive in questo luogo, immerso nella magnificenza delle valli umbre, amplifica il senso di spiritualità e riconnessione con la propria anima. Un affascinante eremo contemporaneo, restaurato nel pieno rispetto dell’originaria struttura e secondo i canoni della bioarchitettura e della bioedilizia.

 

Louisiana Museum

 

È una delle mie heart stations. ❤️
Un luogo con un potere speciale di cura, dove pensare a te stesso circondato dal Mare del Nord e dalla bellezza di un'arte sconcertante, dove godere dei risultati ottenuti, un luogo da dove partire per nuove destinazioni o in cui soddisfare le più elementari esigenze di bellezza e arte.

 

New York

È un luogo predisposto alla programmazione del futuro. Tutto accade contemporaneamente in una combinazione continua di interessi diversi. Nel camminare, nel procedere, nell’avanzare, nella casualità degli incontri si materializza la condizione migliore per le scoperte più sorprendenti. Un luogo in continua attività con un palinsesto di eventi catalizzatori di attenzione ed energia.

 

Rota Vicentina

 

Spiagge selvagge, scogliere imponenti, città e villaggi tradizionali, foreste di sughero, valli, colline e montagne: la Rota Vicentina è un itinerario a piedi nel cuore di una delle zone più belle del Portogallo. Fare la Rota Vicentina a piedi è un’esperienza meravigliosa: si tratta di un viaggio lento, adatto a chi ama la natura e a chi vuole riscoprire la gioia delle cose semplici.

 

Scritto da

Jlenia Ermacora

Co-Founder Partner Wyde - Dopo 15 anni di esperienza nella formazione e consulenza presso la prestigiosa Istud Business School sul Lago Maggiore, oggi Jlenia, insieme a Gregorio Di Leo, Co-Founder di Wyde, accompagna le aziende a diventare protagoniste di una continua trasformazione positiva.

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