The Power of Drawing, una Leadership che “disegna”


La complessità esiste, non si può “ridurre” o “semplificare” senza distruggere la ricchezza che la rende una sorgente inesauribile di creatività, esplorazione e innovazione. La complessità ci costringe a fare i conti con un mondo altamente imprevedibile e ricco di incognite, in cui le parole e una logica lineare/sequenziale limitano la nostra capacità di fare “sensemaking”, cioè di dare, insieme, un senso alla realtà con cui ci confrontiamo.

La ricerca di significato e la sperimentazione sono competenze chiave di una moderna Leadership, capace sia di spiegare e comunicare con chiarezza, sia di interpretare la realtà e apprendere in modo condiviso.

Una Leadership che pensa e comunica “visualmente” utilizza semplici immagini (che, in un motto attribuito a tanti, valgono più di mille parole…), disegnate combinando segni elementari, che rappresentano cose, persone, concetti, idee, in modo accessibile a tutti. Sono metafore visive: figure, icone, simboli, luoghi comuni e metafore, messe in relazione spaziale, temporale o causale (attraverso diagrammi, grafici, mappe), sono strumenti che spesso permettono di superare barriere culturali e linguistiche.

Il Visual Thinking è indissolubilmente legato al disegno, è qualcosa che “si fa con le mani”, con una componente kinestesica fondamentale. Posso immaginare, a questo punto, la reazione, ai limiti dello scoramento, di molti di voi: “No, questo non fa per me, sono sempre stato un pessimo disegnatore!”.

visual-thinking

Questo perché pensiamo al disegnare solo in termini di creazione artistica, mentre dovremmo semplicemente vedere il disegno come la capacità di schizzare -senza alcuna pretesa di fedeltà al vero o di “bellezza”- semplici immagini che aiutino prima di tutto noi stessi, e poi i nostri interlocutori, a capire la realtà e a darle un senso.

Così nasce il disegno, una forma fondamentale di interpretazione e comunicazione, la piattaforma di lancio, la molla evolutiva del linguaggio per l’individuo e la civiltà: che si fissi sulla roccia o sulla carta, è alla radice del nostro rappresentare e condividere il noto e il familiare, ma anche un “senso” al di là di questo: quando assolve a questa sua funzione scompare il giudizio “estetico”, la bellezza non è una preoccupazione (Alessandro Bonaccorsi ha provocatoriamente coniato, a questo proposito, il concetto di “disegno brutto”).

Dan Roam è riuscito a rivoluzionare il mondo della comunicazione rimettendo il disegno al centro e re-insegnandoci a disegnare, ad avere il coraggio di sbloccare una nostra naturale capacità, inibita o paralizzata da secoli di cultura e ansia da prestazione.

Nei suoi meravigliosi libri e nei suoi workshop -cui ho avuto il piacere di collaborare- Dan ci propone un approccio elementare, fatto di semplici figure disegnate a mano e pochissime parole, adatto a tutti (insegnanti, manager, leader, policy-maker…) per costruire con pochissimi mezzi essenziali delle storie di straordinaria efficacia.

Partiamo col prendere confidenza con il disegno di semplici segni di base, un alfabeto visuale, che chiunque può riprodurre senza fatica:

 

Combinando questi segni possiamo (con la nostra personale creatività) disegnare qualunque cosa ci serva o ci passi per la mente, e costruire un nostro lessico visuale :

 

Infine, ci serve una semplice grammatica visuale, cioè alcuni semplici principi di base per costruire delle “frasi”, cioè disegnare delle associazioni spaziali di immagini che abbiano un significato chiaro e leggibile.

 

Con questi semplici elementi possiamo facilmente disegnare -e quindi chiarire, semplificare, condividere e spiegare- qualsiasi concetto o idea, rispondendo facilmente alle sei domande del processo cognitivo (Chi/Cosa?, Quanto?, Dove?, Quando?, Come?, Perché?). Il risultato sarà non solo efficace e universale, ma anche assolutamente memorabile. E pensateci: bastano un pennarello e un foglio bianco. Va benissimo anche un tovagliolo di carta, per tornare alle radici del libro di Dan, anche se oggi molti forse preferiranno la flessibilità di un canvas elettronico infinito.

 

Scritto da

Marco Ossani

Entrepreneurship & Business Developer, Leadership Designer - Ha occupato diverse posizioni di Leadership (Marketing & Comunicazione) in vari Gruppi Internazionali (Italia, Francia, Belgio, UK) nel settore Sanitario. Oggi insegna in diversi percorsi di sviluppo imprenditoriale per la Scuola e l’Università. È membro di IAF, Istruttore Certificato in Mind Mapping e Facilitatore Accreditato LEGO® SERIOUS PLAY®.

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